Perché scegliere la tecnica HoLep?
La HoLEP è un’alternativa efficace al trattamento endoscopico “Turp” (l’attuale “gold standard” della malattia) ma soprattutto offre la possibilità di trattare endoscopicamente le voluminose prostate che oggi richiedono ancora l’intervento a cielo aperto.
Il laser ad Olmio
Il Laser ad Olmio Moses è un’innovativa tecnologia di erogazione dell’impulso protetta da brevetto, che migliora notevolmente la trasmissione di energia, risultando più efficiente nei trattamenti di litotrissia e IPB.
La tecnologia MOSES™, rispetto alla tecnologia normale, fornisce un impatto laser ottimizzato a ogni distanza di lavoro.
Il laser ad Olmio è un laser dotato di grande potenza ma di scarsa penetrazione nei tessuti. Ciò lo rende molto efficace e, al tempo stesso, molto sicuro perché l’effetto viene controllato “a vista” dall’operatore.
Laser Moses 2.0 Pulse™ 120H
La nuova piattaforma per chirurgia Urologica Endoscopica
Benefici per medici e pazienti
Tecnica chirurgica più longeva e più studiata tra le attuali procedure che utilizzano l’energia laser.
Incisione precisa
Il laser ad Holmium, mediante l'emissione di energia pulsata, consente una incisione precisa ed esangue. La completa enucleazione dell'adenoma, a differenza di altre tecniche che utilizzano altri laser come fonte di energia, consente oltre ad una definitiva asportazione del tessuto adenomatoso anche di ottenere abbondante materiale per l'esame istologico.
Tecnica validata e longeva
La HoLEP è la tecnica enucleativa più validata da un punto di vista scientifico e, essendo la tecnica più longeva, è l’unica che dispone di un follow up più lungo.
Benefici per il paziente
Notevoli benefici per il paziente quali il minimo sanguinamento, l’eliminazione dei trattamenti trasfusionali, la necessità minima di catetere post-operatorio, la degenza post operatoria dai 1 ai 2 giorni.
Risparmio per intervento
Le tecniche che utilizzano il laser, ed in particolare la HoLEP, permettono un notevole risparmio per singolo intervento.
Prof. Ivano Vavassori
L’esperienza del Prof. Vavassori
Trattare l’ipertrofia prostatica benigna con il laser ad Olmio è una pratica consolidata in Italia da oltre 10 anni. Ad introdurre la metodica è stato il Dottor Ivano Vavassori nel 1999, imparandola direttamente da chi l’ha ideata, il medico Peter Gillin.
Ha una casistica personale di 1450 interventi, la più rilevante a livello europeo. “Esistono diversi tipi di laser, ma quello ad Olmio - spiega - ha caratteristiche uniche. È un laser pulsato e ha dunque una lunghezza d’onda particolare, intermittente, che consente di non surriscaldare i tessuti circostanti e si trasforma anche in impulso”. Il laser ad Olmio “consente di tagliare e coagulare nello stesso momento, risolvendo l’abbondante sanguinamento”. È possibile così rimuovere il catetere vescicale dopo 24 ore, anziché dopo 3-5 giorni come mediamente avviene con l’intervento tradizionale, e di dimettere il paziente.
I vantaggi sono clinici e per il sistema sanitario anche economici. Si usa in endoscopia e il laser lavora in soluzione di acqua fisiologica, che viene eliminata con le urine. Oggi il Dottor Vavassori è direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia dell’Ospedale di Treviglio, dopo aver praticato per dieci anni presso le strutture Humanitas di Bergamo e Milano.
Prof. Franco Blefari
La testimonianza del Prof. Blefari
L’équipe chirurgica della Unità operativa di Urologia dell’Ospedale di Prato diretta dal Dottor Franco Blefari esegue di routine la procedura di HoLEP per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna anche e soprattutto per prostate di grandi dimensioni.
“Questo tipo di intervento - dichiara il Dottor Franco Blefari - ha sostituito completamente nel nostro reparto gli interventi chirurgici aperti e anche quelli candidati alla classica resezione endoscopica (Turp) vengono sottoposti ad HoLEP con indubbi vantaggi. La mia esperienza consiste in oltre 400 procedure con risultati entusiasmanti sia per il chirurgo che per i pazienti”.
Quali sono i vantaggi di questo intervento con il laser ad Holmium? “Molto breve la degenza post operatoria, anche se abbiamo particolare attenzione verso quei pazienti che provenendo da sedi lontane potrebbero avere disagi in una dimissione troppo precoce. Molto breve il tempo di cateterismo dopo l’intervento. Rarissimo il ricorso a emotrasfusione che si è reso necessario soltanto in alcuni pazienti con patologie della coagulazione. Paradossalmente a questi vantaggi clinici si uniscono anche quelli di un minor costo globale di gestione per il sistema sanitario”.
Documentazione scientifica
Numerosi studi mostrano che il laser ad Olmio è l’ideale per il trattamento dell’IPB.